30 Aprile 2022
Nuovo appuntamento, come sempre nella suggestiva cornice del Forte di Bard, in Valle d'Aosta, con il prestigioso premio di fotogiornalismo World Press Photo. Sarà possibile ammirare i magnifici scatti in mostra dal 7 maggio al 3 luglio 2022.
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World Press Photo è giunto alla 67esima edizione. A idearlo è stata la World Press Photo Foundation, organizzazione indipendente senza scopo di lucro con sede ad Amsterdam. In breve il Wolrd Press Photo è diventato la manifestazione che restituisce al mondo intero la enorme capacità documentale e narrativa delle immagini, rivelandone il fondamentale ruolo di testimonianza storica del nostro tempo
A partecipare quest’anno sono stati 4066 fotografi di 130 Paesi, per un totale di 64.823 immagini candidate, valutate da giurie regionali e da una giuria globale di 31 componenti altamente qualificati. Per l'edizione 2022 il concorso è stato suddiviso in sei aree geografiche, divise a loro volta in quattro categorie. Le macro aree sono Africa, Asia, Europa, Nord e Centro America, Sud America, Sud-est asiatico e Oceania. Ogni area prevede quattro categorie: Singles, Stories, Long-Term Projects e Open Format. Tra i 24 vincitori in ciascuna delle quattro categorie la giuria ha selezionato i quattro vincitori globali: World Press Photo of the Year, World Press Photo Story of the Year, World Press Photo Long-Term Project Award e World Press Photo Open Format Award.
I 24 vincitori provengono da 23 Paesi: Argentina, Australia, Bangladesh, Brasile, Canada, Colombia, Ecuador, Egitto, Francia, Germania, Grecia, India, Indonesia, Giappone, Madagascar, Messico, Nigeria, Paesi Bassi, Norvegia, Palestina, Russia, Sudan e Thailandia.
World Press Photo of the Year è lo scatto Kamloops Residential School della fotografa canadese Amber Bracken. Lo scatto mostra una successione di abiti rossi appesi a croci lungo la strada. Una sorta di memoriale a cielo aperto per ricordare i 215 bambini morti presso la Kamloops Indian Residential School in Canada, dove venivano forzatamente inviati i figli delle famiglie di nativi locali, i cui resti sono stati ritrovati in una fossa comune.
Il riconoscimento per la Storia dell’anno è andato al progetto Saving Forests with Fire dell’australiano Matthew Abbott. La serie documenta la pratica degli incendi boschivi controllati che da migliaia di anni gli Nawarddeken del West Arnhem Land, in Australia, utilizzano per gestire le loro terre.
Il Long-term Project Award è andato a Amazonian Dystopia del fotografo brasiliano Lalo de Almeida. La serie documenta lo sfruttamento della Foresta amazzonica.
L’Open Format Award è andato a Blood is a Seed della fotografa ecuadoriana Isadora Romero. La serie è un viaggio nel villaggio di Une nel dipartimento di Cundinamarca, in Colombia. L'immagine affronta questioni legate alla perdita di biodiversità, alla migrazione forzata, alla colonizzazione e al venir meno delle tradizioni.
Nell’allestimento al Forte di Bard sarà presente anche il The Winner Wall, un maxicombo di 3x5 metri di grandezza che presenterà le migliori foto vincitrici del premio Foto dell’Anno dal 1955, anno della prima mostra, ad oggi.
Tutte le informazioni sul sito www.fortedibard.it
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