05 Settembre 2021
Le Sale Viscontee del Castello Sforzesco di Milano ospitano, dal 21 al 24 ottobre 2021, la mostra "Il Corpo e l’Anima, da Donatello a Michelangelo. Scultura italiana del Rinascimento".
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L'esposizione racconta i principali temi che percorrono l’arte italiana nella seconda metà del Quattrocento attraverso la scultura, in dialogo con le altre arti (pittura, disegni e altri manufatti). In mostra, opere di Donatello e Michelangelo, ma anche di Tullio Lombardo, Bertoldo di Giovanni, Antonio Pollaiolo, Bartolomeo Bellano, Bambaia, Francesco di Giorgio Martini, Sansovino, Giovanfrancesco Rustici, Cristoforo Solari.
A essere indagata è la figura umana, come insieme di corpo e anima, che nella scultura del Rinascimento non si contrappongono. Anzi, sono proprio le pulsioni dell'anima a essere narrate dagli artisti attraverso l’attitudine dei corpi.
Corpi che gli artisti rappresentano con grande ricchezza espressiva, ritraendoli a riposo, in movimento, durante la lotta, nei momenti più sognanti.
La mostra, articolata in quattro sezioni (Guardando gli antichi: il furore e la grazia, L’arte sacra: commuovere e convincere, Da Dionisio ad Apollo, Roma “Caput mundi”) racconta il fiorire di stili del tempo, che non possono essere limitati al solo ambito fiorentino, ma sono nutriti da diverse tradizioni locali, senza dimenticare l’influenza dell’arte cortese fiamminga e della Borgogna.
Più di 120 le opere in esposizione, con prestiti provenienti dai più prestigiosi musei al mondo: dal Metropolitan Museum di New York, dal Musée du Louvre di Parigi, dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, dal Museo Nacional del Prado di Madrid , dal Museo Nazionale del Bargello di Firenze, dal Victoria&Albert Museum di Londra.
Nella prima sezione (Il furore e la grazia) si ammirano opere di Antonio del Pollaiolo, Francesco di Giorgio Martini o Bertoldo, fino ad arrivare a Verrocchio, Leonardo e Gianfrancesco Rustici, tra forza muscolare ed eleganti drappeggi.
Il pathos religioso è raccontato nella sezione Commuovere e convincere, per toccare nel profondo con l'arte il cuore dei fedeli. In questa sezione, si ammirano opere di Donatello, Guido Mazzoni, Giovanni Angelo del Maino in Lombardia.
L'influenza dei grandi modelli classici è narrata nella sezione Da Dionisio ad Apollo. La scultura cerca una nuova armonia che trascende il naturalismo dei gesti e dei sentimenti estremi: è una ricerca particolarmente evidente in Veneto e in Lombardia (con Riccio, l’Antico, il Moderno, Cristoforo Solari, Antonio Lombardo, fino a Bambaia), ma anche in Toscana (Jacopo Sansovino, Baccio da Montelupo, Andrea della Robbia).
Si chiude con la sintesi formale di Michelangelo, che integra la conoscenza scientifica del corpo con l’ideale assoluto di bellezza e la volontà di superare la natura con l’arte
La mostra è curata da Marc Bormand, conservatore della scultura italiana al Museo del Louvre, da Beatrice Paolozzi Strozzi, direttrice del Museo Nazionale del Bargello dal 2001 al 2014 e da Francesca Tasso, conservatrice responsabile delle Raccolte artistiche del Castello Sforzesco
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