14 Novembre 2025
C'è tutta l'emozione che solo i libri più appassionanti riescono a regalare, nell'appuntamento di Radio Monte Carlo "Il Segnalibro".
Ogni domenica, alle 12 viaggiamo alla scoperta dei libri da non perdere. Nuovi romanzi e volumi da riscoprire. Pagine per commuoverci, ridere, imparare ed emozionarci sempre. Con le interviste agli autori più amati.
Tutto il piacere di leggere per un appuntamento imperdibile. Solo su Radio Monte Carlo.
I libri di domenica 16 novembre:
Alberto Grandi, L'invenzione del cuoco, Mondadori
"Per molti secoli l’alimentazione degli italiani è stata segnata dalla scarsità e da una fortissima frammentazione territoriale. Il concetto stesso di ‘cucina italiana’ è, a ben vedere, un prodotto del Novecento. E lo è non solo per ragioni economiche e sociali, ma anche – e soprattutto – mediatiche. Alla fine delle mie ricerche posso dire che la cucina italiana è stata inventata dalla televisione a partire dagli anni Sessanta.”
Alberto Grandi, che insegna Storia dell’alimentazione all’Università di Parma, con questo saggio afferma due intuizioni storico-scientifiche: è la cucina che ha fatto gli italiani (e non viceversa) ed è la televisione che l’ha inventata e raccontata corredandola dei suoi archetipi: ricette, forchettate in diretta, nutrizionisti, chef con pose da star. Come è accaduto? Nell’Italia degli anni Sessanta, mentre è in via di esaurimento il boom economico, il cibo inizia a essere narrato, rappresentato, spettacolarizzato dai media, acquisendo una dimensione simbolica e pian piano un ruolo identitario: in breve gli italiani diventano anche quello che cucinano.
In questa narrazione è la televisione a svolgere un ruolo decisivo, allevando schiere di consumatori secondo la leggenda che succulenti piatti regionali costituiscano da sempre il desinare quotidiano nelle poverissime mense dei contadini fino al dopoguerra, addirittura perfezionati e tramandati di madre in figlia. A partire dal mitico “Carosello”, e poi attraverso trasmissioni e personaggi di variegata competenza, da Ave Ninchi a Luigi Veronelli fino ad Antonella Clerici o a Benedetta Parodi, la televisione contribuisce a creare un immaginario gastronomico condiviso e identitario, con la codificazione popolare di ricette, riti, regole e figure archetipiche che oggi noi consideriamo giustamente un patrimonio nazionale.
Ciò che noi chiamiamo con orgoglio “cucina italiana”, spiega Grandi, non è altro che la narrazione partecipata di un intero paese che verso la fine degli anni Sessanta si trova di fronte a una notevole disponibilità e varietà di prodotti alimentari e che, grazie a un innato talento per i fornelli e per la soddisfazione del gusto, la costruisce prima per il consumo interno, usando la TV, e poi la racconta in tutto il mondo con straordinaria efficacia e un pizzico di gastro-spocchia.
Alberto Grandi (Mantova, 1967) è professore associato di Storia dell’alimentazione all’Università di Parma, dove insegna anche Storia dell’integrazione europea. Per Mondadori ha pubblicato i bestseller Denominazione di Origine Inventata (2018), Parla mentre mangi (2019) e La cucina italiana non esiste (2024, con Daniela Soffiati).
Alberto Tomba, Lo slalom più lungo, Sperling & Kupfer
Alberto Tomba, campione e atleta stratosferico, ha saputo trasformare la neve in palcoscenico e le Olimpiadi in leggenda. In questa esclusiva autobiografia racconta per la prima volta il brivido del cancelletto di partenza, l'accelerazione che mozza il fiato, la lotta con le lamine che mordono il ghiaccio. Dalle vittorie indimenticabili di Calgary 1988 fino all'ultimo grande trionfo del 1998 a Crans- Montana, il libro ci conduce al cuore di una carriera che ha riscritto la storia dello sci alpino. Non si tratta solo di medaglie e classifiche, ma della forza mentale che serve per affrontare la pressione di milioni di occhi colmi di aspettative, della capacità di domare l'adrenalina mentre il pubblico trattiene il fiato e poi esplode in un boato. Con uno stile diretto, sincero e trascinante, Tomba si racconta con la voce di chi ha vissuto la gloria ma non ha mai dimenticato il gioco e la gioia di sciare e ci fa rivivere le emozioni di un'Italia incollata agli schermi, che sognava insieme a lui ogni volta che scendeva in pista. Una vita che è diventata un inno alla determinazione, al coraggio e alla bellezza dello sport.
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