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Una prospettiva inedita sul percorso artistico di un grande maestro come Renato Guttuso e un omaggio intenso alla carica travolgente della sua opera pittorica: è quanto offre l'esposizione "Guttuso. La forza delle cose" (curata da Fabio Carapezza Guttuso e Susanna Zatti), in programma negli spazi di Villa Zito a Palermo dal 22 dicembre 2016 al 26 marzo 2017.
In mostra 47 nature morte provenienti da prestigiose sedi espositive come il MART Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, la Fondazione Magnani Rocca, i Civici Musei di Udine, il Museo Guttuso, la Fondazione Pellin e alcune importanti collezioni private. Le nature morte sono tra le componenti essenziali della produzione artistica di Guttuso: il pittore esplora ossessivamente gli oggetti che le compongono e ne trae opere di straordinaria forza espressiva e vibrante potenza cromatica.
La mostra presenta dipinti degli Anni Trenta e Quaranta, che testimoniano la drammatica situazione esistenziale e politica della dittatura e della guerra; seguono dipinti che mostrano l'influenza della pittura post-cubista picassiana (Finestra, 1947, Bottiglia e barattolo, 1948) e il recupero della cultura artistica europea. E se, negli Anni Sessanta, i temi si fanno più meditativi, e ispirati al realismo e all'informale (Il Cestello, 1959, La Ciotola, 1960, e Natura morta con fornello elettrico, 1961), i due decenni successivi vedono nascere capolavori .che sono dense metafore del reale (Cimitero di macchine, 1978, Teschio e cravatte, Bucranio, mandibola e pescecane, 1984).
Ad arricchire il precorso dell'esposizione, fotografie (di cui molte inedite) dagli Archivi Guttuso e frammenti video (Rai Teche) che testimoniano la vita dell'artista, privata e pubblica e i suoi incontri con intellettuali e artisti come Moravia, Vittorini, Saba e Levi, Manzù, Moore, Pasolini, Neruda, De Sica, Visconti, Picasso, in una rete di ispirazioni e collaborazioni editoriali, teatrali, cinematografiche.
La mostra,organizzata da Civita e da ViDi, ha il patrocinio della Regione Sicilia, dell’Assemblea Regionale Siciliana e dell’Assessorato alla cultura della Città di Palermo.