06 Dicembre 2021
E' di grande fascino e coinvolgente originalità la mostra allestita dall'11 dicembre 2021 all'8 maggio 2022 a Vicenza, nella scenografica cornice della Basilica Palladiana.
Intitolata "La Fabbrica del Rinascimento - Processi creativi, mercato e produzione a Vicenza, racconta trenta anni di sfolgorante vita artistica della città, dal 1550 all’inaugurazione del Teatro Olimpico nel 1585, attraverso le opere del genio dell’architettura Andrea Palladio, dei pittori Paolo Veronese e Jacopo Bassano e del grande scultore Alessandro Vittoria.
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E' l’occasione di riportare in città, dopo secoli, alcuni dei capolavori assoluti di pittura, scultura e architettura del tempo, esposti insieme a libri, arazzi, tessuti e oggetti preziosi. Il punto di vista è decisamente unico: l'esposizione infatti vuole far riflettere per la prima volta sulle modalità di creazione, sui metodi e sul valore delle tre arti, in un viaggio a tutto campo nella prodigiosa creatività del Rinascimento.
Vicenza, alla metà del Cinquecento, brillò di arte e dinamismo: grazie alla prosperità dovuta alla produzione e al commercio della seta, divenne una vera capitale della cultura e fu arricchita dalle opere meravigliose di artisti come Palladio, Veronese, Vittoria e Bassano, fautori di un'arte nuova nutrita dall’Antico, seguendo l'esempio della Roma di Michelangelo e Raffaello.
Molte opere (parecchie in prestito dai musei più prestigiosi del mondo) saranno accostate ai loro modelli d’ispirazione, ai disegni e bozzetti che le hanno anticipate. Sarà possibile entrare nella bottega degli artisti e ammirare il quadro circondati dalle statue, dai gessi e dai disegni rappresentati nel dipinto stesso, come nel caso del Ritratto di artista in bottega di Palma Il Giovane. Esposti anche, nuovamente insieme dopo 500 anni, i due ritratti di Veronese di Livia Thiene e del marito Iseppo Porto (conservati alle Gallerie degli Uffizi di Firenze e al Walters Art Museum di Baltimora)
Grazie alla collaborazione con un team di specialisti di storia economica, sarà anche raccontato il valore pecuniario di questi capolavori. Nel Cinquecento nascono infatti l collezionismo e il mercato dell’arte. La mostra fa conoscere i prezzi delle opere esposte, paragonandoli a oggetti della vita quotidiana di allora. Per esempio l'incantevole Ritratto di due cani di Jacopo Bassano (in arrivo dal Louvre di Parigi) valeva solo la metà di un paio di guanti ‘da signore’.
Tutte le informazioni sul sito www.mostreinbasilica.it
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