Ne ha fatta di strada
Rihanna da quando, nel 2007, volò al vertice delle classifiche internazionali con
la sua prima hit, “Umbrella”. Dopo sei anni di successi, però, anche la cantante originaria dell'isola di Barbados sente
il peso negativo della fama. In particolare, l’impossibilità di fare cose normali per qualunque altra 25enne. “Ci sono cose come
la possibilità di andare in giro come voglio – ha raccontato al magazine britannico Glamour – Mi sento sempre osservata, sempre. A volte vorrei
prendere il sole in topless, ma so che probabilmente non potrò mai farlo”. Fin qui, a ben vedere, si tratta di limitazioni non troppo stressanti e comunque tollerabili. Il problema, per Riri, è che la sensazione di essere costantemente osservata a volte degenera in pura paranoia. “Anche se sono al piano di sopra di casa mia,
in camera da letto, e le tende sono chiuse, mi sento come se ci fosse
un paparazzo fuori o come se qualcuno mi stesse spiando”. Un paio di anni fa
la costante attenzione dei media ha portato la popstar a delle vere e proprie
crisi di identità. “Ho dovuto riacquisire il
mio coraggio perché l’avevo perso per un po’. Mia madre mi disse qualche anno fa: ‘Ho visto qualcosa nei tuoi occhi che non avevo mai visto prima:
paura. Questa non sei tu’. E solo allora sono tornata a stare bene con me stessa”. Ad aiutare
Rihanna a superare quella fase della sua vita è stata anche la sua profonda fede. “Sono tornata me stessa ricordando cosa è importante nella vita e capendo che noi tutti abbiamo una nostra personale relazione con Dio. Quando questo è ben chiaro, è difficile preoccuparsi di
ciò che la gente pensa di noi”.